retrospettiva in sintesi
Risalgono agli anni Cinquanta del secolo scorso i primi tentativi d'arte digitale o arte eseguita col computer. Tuttavia, sebbene da decenni sia coltivata internazionalmente da un cospicuo, crescente numero di artisti, essa rimane inaccessibile e perfino negata dal grande pubblico, fermo, quando va bene, ad alcuni mitizzati nomi delle avanguardie novecentesche. Per cui ancora oggi, non⁷ostante costituisca sul web un fitto bacino di vasi comunicanti, l'arte digitale è ancora un fenomeno di nicchia, un'enclave assediata, quanto più è fenomeno locale, da un'incomprensione che non risparmia neppure artisti di livello come Bruno Cassaglia.
La ricerca di Bruno Cassaglia si distingue per la varietà delle direzioni sondate e per l'eccellenza dei risultati che ampliano l'orizzonte del sentire estetico e la visione della realtà.
Emilio Sidoti
(che fu critico d'arte e amico di Wifredo Lam)
L'arte elettronica trae la propria identità dallo scambio continuo di linguaggi, forme, metodi, in una dimensione sperimentale e di volta In volta intessuta di significati sociali, spirituali, concettuali...
Silvia Bordini
Primi lavori
Anni 70 - oli su tavoletta con colori morandiani
Interventi su fotografia primi anni 80
Pittura su tavoletta anni 80 90
Land Art
Wabi-sabi art
poesia visiva su carta anni 80-90
https://www.youtube.com/@brunocassaglia216/videos
Performance art
Biennale di Venezia
Street art
tele grandi
mail art
fotografia
video gif
video da you tube
installlazioni virtuali
Poesia visiva
E appunti vari - 2024
Libro oggetto
contenente appunti
Altri due libri oggetto
Che occultano appunti
ultimi lavori del 2024 su carta
Ultima serie sulla poesia visiva in progress
Della serie " formule concrete "
Col palmo sinistro dipinto di bianco
soppeso tutta l’aria d’autunno
che profuma di spezie…
Ernesto lo sa!
Mentre il palmo destro nudo d’anime
lacrima per Marina
che coltiva silenzi
tra ossa di sangue…
brilla una supernova.
Un vento giallognolo
Di fiori morti
Attraversa il bosco
In questo pomeriggio
E laggiù l'ospedale
Nel sole malato
È una scultura abnorme
Il cielo sà di tutto questo e tace
La notte chiude i suoi occhi sicuri
E i pipistrelli complici ingenui
Appariranno fra poco tutt'intorno
Noi come fantasmi antichi
Spariremo
E verranno altri fantasmi.
- Un asfalto nero
- comunica con un frammento di cielo
- che s'inclina verso ovest
- mentre 357 specchi
- lo imitano…
-
-
-
- Mentre la luce lotta col tempo sul mio viso
- s'alterna una sottile pioggia
- che la collina protegge
- sette cieli si scontrano
- 123 colombe ordinate
- fuggono bianche di coscienze estranee
- le loro anime traspaiono su trecento orizzonti
- altre realtà fingono l'esistenza.
Cala lentissima
Un'atmosfra...
Scivola sui muri di sole...
Accarezza le ombre...
Ma qualcosa impalpabile
Sfugge...
Dio ce lo nasconde?
l'abisso
spazio-tempo
si posa dolcemente
sul prato rosso
colazione sull'erba
il sospiro-respiro
del bisonte
del serpente
e della falena
si perde...
si perde...
spazio-tempo
tempo...
tempo...
colazione in pelliccia
dal cafè
dove sei Guillaume
mi manchi...
mi manchi tu...
e la tua Parigi!
Apollinaire dove sei?
ora scrivo per te, lo sai?
lo saprà la tua anima senza tempo.
Mi disperdo nel mio disordine verbo-visuale
Svisualizzo ogni vizio e ogni vezzo
Traslucidando candidamente la mia mente
Mento alla mente spaziotemporale
Senza perdermi nel tempo-illusione
La spada-entropia
E la lancia escatologica
Alla fine mi trafiggeranno.
Una piaga piega il tempo…
Inevitabile dolore...
Che la stella non sospetta...
Al largo altro spazio...
E altro ancora giungerà...
Che non vedremo...
Non è purezza il bianco del mio palmo...
Nessuna carezza...
StRiMpoLano
TEM
pli
AldilàdeiTempisroToLotappeti
Ten
DINI LESI
tensionierantoliRotolinonsrotolati
Di
Mo
Ndi
AnnnnnnnneGati
Nego ogni altra realtà
Stampelloognipastellonego
Ogni colore!
Strato su strato i tempi scorrono
Qualche traccia ... lacrime ...
Gesti nel vento
Baci perduti per sempre...
Amori che muoiono più e più volte...
La conoscenza subacquea
Pietra cotta dal sale...
Mentre il sangue scorre bluastro
Nelle vene
Le nubi sporcano un timido spicchio di luna...
E tu inconsapevole
sporchi
la mia conoscenza-coscienza..
Red-rosso scarlatto, sangue rappreso, un fischio ulltravioletto lacera il timpano...giallognolo uno dei cieli
Rimasti...episodi oltremare e verde acqua nella memoria lontana...
L'oro non è un colore...
È un sentimento
Che scivola
E il sole non lo sa...
tre lune
rosa...
al neon...
teatro allagato:
lacrime verde vescica...
cinque cieli notturni tutti uguali
Mio padre che cadde
laggiù in quel fosso maledetto
ma non morì.
io oggi nutro la mia auto
con fegato di maiali affumicati.
io oggi volo col mio cammello
oltre 17 crune-
E mio padre cadde in quel fosso
ma non annegò.
io oggi volteggio fra pagliacci verde acqua
e dormo fra vermi essicati
al sole del Sahara.
Mio padre cadde in quel fosso
ma tornò a casa.
io oggi dedico a Lui
la mia poesia assurda
sperando di averlo amato davvero.
C'è un'astrazione celeste nei denti della tigre
e nel volo del colibrì.
Io ho solo un'ala per volare
e mille piedi per altri pianeti
sorrido al vento del nord
e ho occhi di ghiaccio.
C'è un'astrazione celeste
nelle ali dell'aquila.
io non volo...
io non volo...
io dormo con le falene
io respiro con le onde
io sono solo un'idea.
C'è un'astrazione celeste
nella mia mente
e nel mio cuore
assente.
Divorare tutto il blu oltremare
e il blu di Prussia
e poi vomitare il giallo
della luna piena in agosto
gridare a scquarciagola
"rosso cardinale! rosso sangue!"
divorare tutto il verde muschio
e il verde vescica
e poi vomitare il blu elettrico.
Ritano
papà accarezza i conigli
papà ammazza il coniglio
rosso sangue sul terrazzo
Ritano
il primo sesso rubato
e quel ponte così sottile
Ritano
la casa dei preti
e quel ponte così vecchio
Ritano
e la passerella di legno
col torrente in piena
Ritano
e il ponte medievale
che è ancora là
Ritano...
C'è uno sguardo
di nuvola appena formata...
c'è un mistero
più antico dell'homo sapiens...
ci sarà ancora tempo
per altri sguardi
tra cielo e mare
che le onde laveranno
lentamente...
lentamente...
lentamente...
C'era un'anziana
che andava di notte
a rubare verdure nei campi...
e mio padre una mattina
la trovò morta
in un campo di cavoli...
chissà cosa pensano le formiche...
c'era una stalla
nei ruderi della "Casa dei preti"
e lì mio padre allevava conigli...
chissà cosa pensano le formiche...
e mio padre tornava a casa
con bruciature da zinco fuso...
chissà cosa pensano le formiche...
e mio padre che aveva la Sterzi
quando "aveva la vecchia"...
chissà cosa pensano le formiche...
Nel fango un respiro ancora
lo sguardo d'acqua
salamandra optical
le sorgenti di voci
negli orizzonti possibili
un respiro ancora
mani di ghiaccio
urla nei denti
nel fango un respiro
piombo fuso
e oro puro
un respiro ancora
In una soffitta un homo sapiens
sorseggia l'ultimo whisky...
prima di evaporare...
rosso scarlatto:
in strada 13 cardinali
passano zoppicando...
un mulo si blocca in mezzo alla via...
e mentre all'orizzonte appare una cometa
una vetrina accende i suoi neon blu elettrico
L'impronta
di uno sguardo azzurro
resiste alla pioggia
d'autunno...
l'impronta di un azzurro elettrico
incendia la
notte...
ma un'altalena vuota
dondola nella
nebbia...
dondola...
dondola...
Un’altalena di nebbia
oscillava fra il pianto
e il cielo notturno…
con petali d’orgoglio
il prato rosso snelliva
il vento dai denti di luna sospesa.
se io fossi stato lì
con cuore di sabbia e monconi d’ali:
ora lo confesserei?
da Venere a picco sul cuore…
mentre la notte s’apre
in tutta la sua commozione.
qualcosa che ignoro
si aggrappa all’anima…
né dolore né gioia:
cosmica attesa…
con la lentezza di un frutto
matura
le sue profondità…
mentre affilate
le sue mani
affondano
con tutto il sangue
freddo
di cui ha bisogno
un chirurgo d’anime…
sempre restando
in equilibrio
sul papavero.
E la notte assiste
aprendosi
In tutta la sua pietà.
Stazione di provincia:
“ DO NOT CROSS THE RAILWAY LINES”
“VIETATO ATTRAVERSARE I BINARI “
tettoia grigio – cemento armato
…………………………………
disarmante l’attesa
TREMENDO il sofffffffffffffffffffffffffffffffffice PENSIERO
affilato rasoio
e spicchi di luna
SANGUINANOTTE
affondo le dita: l’anima è guanto
DELLA MANO
sinistra.
Galleggia laggiù la nave per stupore ingenuo
la nave e la noia galleggiano
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
La
no
ia
che scorre l’occhio stanco sull’orizzonte finito.
ermetica l’aria scende grigia dai muri
U
N
U
O
MO
laggiù
con la maglia rossa discute avvinazzato
ermetica
l’aria ristagna
schiacciata dalle nubi.
aspro gusto grumoso sangue sul labbro
di
papa
vero
in
sidioso
ecco il tuo bacio-ecco il tuo bacio
!
!
!
quasi vento di scirocco
salto
nel
vuoto
ad occhi chiusi
ecco il tuo bacio- ecco il tuo bacio
!
spade
sos
pese
a
mezzaria
burrone d’acciaio
scintillante
il tuo bacio- il tuo bacio
Kadigatty:
muove una curva a sinistra del cielo e della sera
quasi puntuale
sulle
prime
margherite.
i muri di questa bianca stanza
In calce d’anime assopite…
anch’essi ruotano elitticamente…
perché banalizzare il fulcro
nominandolo?
Clonazione di arcangelo…
Un demone assurdo
Corre sui fili:
equilibrio
precario
della
parola
Amo
Mie sottili pazzie
Quasi fantasmi…
Piccolissimi dei
Popolano prati
A perdita d’occhio.
un uccello d’avorio
cade ferito a morte
:a
memoria
d’elefante
non
si
ricordano
precedenti.
TUTTO KUELLLLLLLLO KE
?
DIRO’
SARA’ POSIBILE CONFUTARE
(?????????????????????????????????????)
questo
rrrrrrrrrrrrracconto rrrrrrrrrrrrrumoroso
(solo un po’)
è solo un pretesto
x
una scrittura alternativa
un paradosso
(?)
un’autoironica ludica apologia
dell’ignoranza
oppure sssssssssssssssssolo
un gioco
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
camminare un po’ sull’orlo
del precipizio dell’assssssssssurdo
ahhhh!
la notte grigia
dell’impossibile immaginario
!!!!!!!!!!
kashmir e massaprevi a ka di previ e in ta fuxinn-a
e
nubi
chimiche
a
basso
costo
ed io che mento al tempo
che ha l’occhio
opaco
noir black noir black
L’erba respira farfalle bianche
mentre sanguina il cielo
e l’autobus azzurro
graffia la collina umida…
il tempo gioca a scacchi con Dio
e la tua voce
è un’altra farfalla …
e un’altra…
e un’altra…
qui
dove pesante muore il passo
L’armadio laccato bianco
è nostalgia malata
della notte innevata nel plenilunio
e la luna
è sciabola sospesa
suicidio della notte
tormento di Borges
sonnifero del demiurgo
e un’altra
tua
parola
non detta
LA MORTE
non è un soggetto
è assenza
noisiamostellecheesplodonolibellulechesfioranoacquedistagninoisiamogalassiechesiallontananoinfinitiuniversicavallett efarlallelombrichimicrobielefantiroditoripiantecarnivorebucanevenoisiamopianetibuchinericreaturedelfuturo
noi
siamo presenze
essenze
la morte
solo
assenza
Notte bulimica
Spalmo di luna l’anima imburrata…spengo la notte che divora
l‘azzurro incompleto del mare…che sorso a sorso sorseggia
l’estuario … sorso a sorso…mentre l’acqua si fa sempre più
inquieta…sulla mia seggiolina verde pallido( per mancanza di
clorofilla) stupito e perplesso brindo a Granaccia… ma a cosa non so…con gli occhi, la mente…e quel poco cuore che mi resta, bulimico, divoro tutta la notte che so contenere:
ingoio Plutone, Giove, la Luna, Saturno, le Pleiadi, mentre l’aria ritaglia un poema circolare che non riconosco… anagrammo
l’atmosfera sospesa,e offeso soppeso l’atteggiamento obliquo
delle stelle… sbrano con labbra di sangue rappreso un teschio di mandorle vive… fame? fame?! fame nel mondo? Ah! l’appetito!? Si, a volte ho appetito… appetito… hanno clo-N.A.T.O. il paradiso (da noi U.S.A. così ) vorrei solo uscire da questo cielo notturno e bulimico ma non ha porte (alla Magritte)
questo cielo cieco … No! Grazie non bevo, non bevo petrolio,
ho smesso, dopo la guerra in Irak…sono viola le labbra del cuore
ma non per il vento di mare…millepiedi e serpenti solari si dissetano ai miei occhi…io bevo l’oscuro con logico disprezzo,
lacrime di cheving gum…anche la rugiada non avrà più lacrime
per l’erba domani mattina…domani mattina…quali angeli inventerà il mio cuore di mela?
Spalmo di luna l’anima imburrata … spengo la notte… buon appetito.
Bruno Cassaglia
Coca cola? Coca a colazione, colabrodo per stomaci al Maalox…con azioni collaudate…date,date,date pure purghe da purgatorio…all’oratorio preghiere e ringhiere…per non cadere giù, in caso d’ascesa(il paradiso sta sempre lassù)… ah, lassù…lassù…lassù…non c’è più…oh, ting,tong,tric, trac…tic ,tac, tic, tac,tic, tac…il tempo tic,il tempo tac…il cuore è un pendolo,che pende e dipende… dipende ma non spende parole né prole…bè dipende…io ho prole e spendo parole…senza sesso né senso…nonsenso del silenzio…ssss silenzio! Per favore silenzio! Sssilenzio…
Sssilenzio…sssilenzio.
Millepiedi e serpenti solari
bevono ai miei occhi
campane di farfalle odorose:
storpi suoni
sulle ciglia del vento…
e sembra un pomeriggio
come tanti.
Una lepre lunare
a oriente di Burak
ascolta
riflesse galassie…
un dentice ricettivo
fluttua
nei dintorni di Saturno:
stelle più chiare
scoppieranno negli occhi:
I giunchi trafiggono
I sogni umidi di pianto
Del torrente notturno…
Sogni gialli di lune
Accumulate di primavera
In primavera…
E le spine mordono d’invidia
Le vesti leggere
Delle adolescenti
Sognate…
Chi sogna
I sognatori?
Quando non sarò più
e tu sarai
oltre Plutone
disperdi nella notte
il mio teschio…
qualcuno
viaggiando fra le stelle
forse mi scambierà
per una piccola luna
TUTTO TACE…ASSORDANTE RESPIRA L’ANIMA… COSMOGONIE RUOTANO INTORNO ASSETATE D’AZZURRO…IO SORSEGGIO OCEANI… APPENA…PER LO STUPORE STA IL CIELO SOSPESO…A BOCCA APERTA…
L’ANIMA-FOGLIA MUORE D’AUTUNNO? VOLO DI
CORVI! VOLO DI CORVI! E PALPITA IN ME UN CONIGLIO BIANCO… SANGUINOLENTO… L’ARCO DEL CIELO SCOCCA UNA FRECCIA…
FUORI TEMPO! E GIA’ BEVO L’OSCURO CON LOGICO DISPREZZO… MENTRE L’AUTUNNO
MI VESTE DI SUGHERO… E UN TUONO MI MOSTRA I SUOI OCCHI FREDDI: SPILLI IN TERRA!… TUTTO TACE…ASSORDANTE RESPIRA L’ANIMA… SI RIFLETTE LA VIA LATTEA SUL PALMO DEL FAUNO…
L’ARCOBALENO SINTETICO SI SPEGNE
SUL FIANCO DESTRO DEL DIO MAGGIORE…
E BACIA IN APNEA LA DEA BLU CHE AFFONDA… TUTTO TACE… ASSORDANTE RESPIRA L’ANIMA… TUTTO TACE… TUTTO TACE… TUTTO TACE.
TERRA!
“Terra?… Terra… Terra! Terra!”
Sembra giungere dalla Santa Maria…
ma non è l’America, è Maria Carla Rossi!
Fuori il vento con superba incoscienza
semina consonanti fra i castagni selvatici…
mentre qui la terra lievita in vasi arcaici, in
nuove primitive forme.
Ventitre gradi d’arcobaleno lesso…teatralità
di una farfalla blu…
e si struccano i fiori della sera :
lacrime verdi…
mentre la luna si sdraia sui monti:
non ha parole.
Taci fiore!
La notte è serena ma non ti ascolta…
cadono stelle…
è facile tacere,
la notte sa.
Poi la notte stinge…
E l’alba nella scatola stupisce stelle.
I pini tristi intrisi d’infiniti primi istinti…
e si espande un pensiero verde;
voci che mormorano un mare:
voli lievi di uccelli lavati;
poi un argomento d’ombra si staglia nella stanza:
la terra evoca e invoca
muschi intatti.
Scrosci…catarri cerebrali, crateri e crostacei nel cranio…scrosci: e scivolo via…
scivoloso scempio. Cruenti croci e crisantemi …e salto oltre il cimitero, di tomba
in pompa(non funebre) …salto scaltro ,(ma non troppo alto), salto in lungo (abito da sera),
questa sera catarri cerebrali… crateri e crostacei nel cranio…
ma scivoloso scivolo via…
scivolo via…
scivolo via…
ssssscivolo via…
per assaporare le notti insonni del gatto polittico…
scatto dell’occhio…
all’occhio!
all’occhio!
La luna scatta dal cimitero dei poveri, a sinistra della scaltra civetta…
Un po’ superstiziosa…
E superstite imprevista…
Imperiale!
Lungo il viale la voce del bosco
Nascosto
Per paura della notte…
Alberi semoventi, più di venti, meno di trenta …
Cruenta catastrofe
Catarro della crosta terrestre…
Scivoloso scivolo via…
Scivolo via…
Scivolo via…
Scempi sciolti.
:
un microfulmine sull’indice.
Sette cieli uno sull’atro,
sei giochi infantili,
cinque pipistrelli blu,
quattro gatti grigi,
tre denti di pescecane,
due cigni nervosi…
un solo mistero: l’anima fragile.
Frammenti di fermenti
Farneticando fremono per frenare
Fragili orgasmi…
Fantasmi smaliziati che sviliscono
Sviscerando scempi e scenari:
sensazioni…solo disciolte scie…
scialbe albe.
Scrofe schermate…scremare escrementi di scorpioni sordi…
Crampi al cranio, cronache:
è sensato solo il senso del fiume….
Silenzi…silenzi…silenzi.
Armadi bianchi, banchi di nebbia
Tibie nella nebbia bianca
Scheletri da armadio…
Amando la radio, scheletri antenna…
Antenati antennati:
vertigine
per la parola inspiegabile.
I pini tristi
Intrisi d’infiniti
Primi intinti
Pensieri tremendi sorvolano Marte
Martedì..un martedì di carnevale freddo e freddoloso doloso
Lo so, lo so! Non sarà senza stelle
Il cielo che trema e trama ma non ama…
Pensieri satelliti dunque comunque
Cinque sei sette!
Tutti con grandi tette a torso nudo sorvolano Marte
Tremuli e tremendi…
Tepori sperduti nel gelo…
Geloso?
Forse un po’ ma fra un po’ prendo il volo.
Scrosci…catarri cerebrali, crateri e crostacei nel cranio…scrosci: e scivolo via…
scivoloso scempio. Cruenti croci e crisantemi …e salto oltre il cimitero, di tomba
in pompa(non funebre) …salto scaltro ,(ma non troppo alto), salto in lungo (abito da sera),
questa sera catarri cerebrali… crateri e crostacei nel cranio…
ma scivoloso scivolo via…
scivolo via…
scivolo via…
ssssscivolo via…
Dalla Rocca dei Corvi spicco un volo planante sulle labbra del
vento di tramontana da qui i germogli sono passioni inespresse
che respirano il vento d’aprile in quest’alba impacciata: l’arte è
una forma di stupore! Laggiù nella fragilità del sole del mattino quasi
saggio, del fumo sale… ancora muto. Suoni muschiati scivolano
dalle labbra…arcaici e inutili ; dipingo di giallo la mia farfalla più
notturna . L’erba è un poema lentissimo… tredici voci s’impigliano
nell’alba : è fragile il cielo del mio angelo estetico…una lumaca rallenta il tempo …con cautela…Ca di praevi : un passero mima se stesso
contro il cielo mentre il vento con superba incoscienza semina consonanti
tra i castagni selvatici: le ragnatele tremano… gli alberi disegnano:
inchiostro d’ombra. Afferro le dimensioni della controllata pazzia…
una nuvola fra labbra e narici: una parola fugge. Gioie assottigliate:
le onde disegnate sulle pupille… due ciminiere bianche e rosse:
bandiere di verticale cemento, l’autostrada insidia la periferia, un
aereo divide in due il cielo… l’anima fragile e appena opaca sul palmo della mano…un microfulmine sull’indice.
Giovani sistemi planetari.
La giovane bionda Luna:
“ Aspettate! Mi trucco…” Ma non c’è trucco, né
inganno… solo nascite di nuovi giovani mondi
(non IMMONDI) La giovane bionda è perplessa:
“Un po’ di rimmel,un filino di rosso,rosso ,rossetto! Per Giove!”. La giovane Luna non sa di nuovi mondi senza
un filo di perle…di cipria per il plenilunio. A ritroso nel vento
e nel tempo… nel tempio del Sole Minore,fratello(forse)
di Giovane Luna. “ Possibile che non capisca?! Quella sciagurata?” Disse il Sole,
da solo in una sala
soleggiata.
Bruno Cassaglia
L’anima fragile e appena opaca sul palmo della mano:
un microfulmine sull’indice.
Sette cieli uno sull’atro,
sei giochi infantili,
cinque pipistrelli blu,
quattro gatti grigi,
tre denti di pescecane,
due cigni nervosi…
un solo mistero: l’anima fragile.
Frammenti di fermenti
Farneticando fremono per frenare
Fragili orgasmi…
Fantasmi smaliziati che sviliscono
Sviscerando scempi e scenari:
sensazioni…solo disciolte scie…
scialbe albe.
Scrofe schermate…scremare escrementi di scorpioni sordi…
Crampi al cranio, cronache:
è sensato solo il senso del fiume….
Silenzi…silenzi…silenzi.
Armadi bianchi, banchi di nebbia
Tibie nella nebbia bianca
Scheletri da armadio…
Amando la radio, scheletri antenna…
Antenati antennati:
vertigine
per la parola inspiegabile.
Pensieri tremendi sorvolano Marte
Martedì..un martedì di carnevale freddo e freddoloso doloso
Lo so, lo so! Non sarà senza stelle
Il cielo che trema e trama ma non ama…
Pensieri satelliti dunque comunque
Cinque sei sette!
Tutti con grandi tette a torso nudo sorvolano Marte
Tremuli e tremendi…
Tepori sperduti nel gelo…
Geloso?
Forse un po’ ma fra un po’ prendo il volo.
Trema come un bacio
Fermato sul labbro del vento
Nella strettoia del freddo…
Mentre la poesia
Trafigge l’occhio ingenuo
Tra la nube e l’ombra.
Si srotola il gatto
In brevi ansie…
Il sole solletica
Il letto in metamorfosi:
Un campo di stupore?!
Dov’è la ragazza arancio?
Le mie narici nel ventre del vento
Astronomico-notturno
Flessibili le lune nel quadrante del cielo:
gioco circolare
concavo convesso…
confesso un primitivo stupore:
io piango!
Questo straccio di notte
Ancora muta…
Ancora muta?
D’istinto il cielo
Inclina verso est
Dove scivolano cosmo-agonie
E il mio ventre di vento…
Io divento di vento.
Divina ipnosi:
più di un cielo
dal cilindro…
conigli bianchi
Viola le labbra
del cuore…
non per il vento
di mare
La sera
Con occhi grigi…
Cuori quasi azzurri:
rugiada
imita il pianto
Millepiedi e serpenti solari
Devono ai miei occhi…
Campane di farfalle odorose:
storpi suoni
sulle ciglia del vento…
e sembra un pomeriggio
come tanti.
Pane in festa
Fra le mani blu…
D’inchiostro:
un poeta
in piedi
s’un frammento
di cosmo
pane in festa
fra le mani blu
I giunchi trafiggono i sogni umidi di pianto
Del torrente notturno…
Sogni gialli lune accumulate
Di primavera in primavera…
E le spine mordono d’invidia
Le vesti leggere delle adolescenti
Sognate…
Chi sogna i sognatori?
Quanti voli in poesia
in quella saletta in penombra
oltre il banco del bar
fra il fumo caldo del cioccolato…
Guido!
Ancor oggi matto come allora
mi strapiombo col cuore
giù da Mombarcaro…
come quando c’eri tu…
giù… giù…giù…
fino a cercare il mare
che da lassù ci mancava un po’.
Ora mi manchi tu…
Guido…
fratello maggiore.
Haiku
Ticchettio blu
scivolando cieli
non nubi-nubi
Ed è lo spazio!
Il visitatore sa:
surreal-mente
tutt’un brivido
d’ali e rugiade blu
verde l’anima
Maschere gettate in terra:
giallo vomito
L’unica nube
Che si sazia di sole
Dopo il tuono
L’anima foglia
Muore d’autunno?
Volo di corvi
Quando il futuro sarà qui
coltiverò sulla mia pelle
piccole ali pastello.
Oh… si spettina
Il bosco, nello specchio
D’acqua stanca.
8
Quasi saggio
lento il fumo sale:
ancora muto.
Viola le labbra
del cuore…
non per il vento di mare
12
La notte stinge…
L’alba nella scatola
Stupisce stelle
13
Specchio al neon
Derubi immagini?
Sorrisi rosa
La senti l’erba?
Una favola lenta…
Ti sta narrando.
Duecquori
Ma non solo cuori
Anche quori.
Il fiume
Conosce
Il tuo gruppo sanguigno
La luna
Frigge con olio
Di girasole
Pesante come farfalla
D’autunno
Il tuo silenzio
Assente scheletro
Vitreo
Il tuo sorriso
Funambolo inferno
Fra pollice e indice
L’anima
Astrazioni astrali
Attratte
Per forza di gravità
Coscienza scoscesa
Rapide!
Cuore –salvagente
Tuffi sanguinolenti:
effetti speciali…
affetti.
Con unghie di luna
Scavo la notte
In fondo alla notte …
a sinistra
cuore freddo
neve in collina:
lei se ne va.
Aquorelibero
Lascioscorrere
Il tempo malato
Spalmo di luna l’anima imburrata…
spengo la notte.
anagrammo l’atmosfera sospesa
soppeso l’atteggiamento obliquo
delle stelle
scivola l’ombra sul prato
e muta …
muta.
Antenne marziane
Tratteggi e strategie:
torno sulla luna.
L’alba rinascerà
Spavalda
Nel cuore
Odor di treno
Stazione stantia
Sbriciola
Cuoricini indifesi
“ dove vai?”
“non torno!”
sorsi di sole
tra ombra e ombra…
astraggo cieli
gufo mi trucco
e stuzzico l’anima
animalesca
Stelle nuove
E respiro il sonno…
Profondo mare.
Il sonno scende
Imitando la morte:
sogni e Sogni.
In ritardo…
Optical
Pablo sussurra
.
“io trovo… io trovo…”
segni su Segno
settembre grigio:
calmo sogno di mare
azzurri spenti
l’anima stesa
il cuore fiorito….
Passa un bus blu
Macchio il cuore
Della viola scura:
sfondo azzurro
aristocraticogatto
fusa color cenere
tic…tic…tic…
ticchettio del tempo?
Solo tracce!
Stelle gemelle
Gemellate
Con mammelle
Apro l’anima
A un fiore turchese
Che sa del mare
Costellazione
D’anime congelate
Fuori nel buio
? (Performance) !
del (sole) d’agosto
(assassinato)
Autostrada
Autocarro, grigio:
pure il cielo
o sono il cosmo
o sono nulla!
Disse la stella
Specchio riflesso
Non fotogenico
Frantumi
Oscura la notte
La matita nera
Della luna in ombra
Mezz’angelo
E sirena
Entrambi di colore azzurro
Talpa monocroma
Rossa
Per tramonto viola
Che ne sai del cielo?
Disse
L’angelo…
Alla stella
Tropico del cervello
Cuore giallo-sole
Suona il telefono rosso
Serpente a sonagli
Musicista
Lingua biforcuta
Assonanze astronomiche
Assenze…
Ostriche aliene
Alba in scatola
Di cartone rosso
Attentato lunare
Tutto spento
Per luna nuova
Assorbire assorbenti
Sorbetti e trombette
Ssssssssss
La lattea perpendicolare
Al buio delle langhe
Io muto
Pronto soccorso:
tempo-dolore
liquefatto giallognolo
bisbiglio cosmico
in dialetto alieno
vulcano in fiore
abisso d’anima
passeggio sulla corolla
un filo d’erba :
nell’ombra equilibri
sole-silenzi
mare lunatico-lunare
per filosofi astuti
trapezisti articolati
tendono tendini
3 km tesi tesi
un teschio ingiallito
si schiude
cielo tetro-teatro
equilibrio del terrore
l’organismo
in carne e ossa
neve… impronte…
calore animale?
Farfalla-ricordo
Che scalda l’inverno
Lei esce dalla stanza…
Ed è cambiato il mondo!
Labbra a petalo
Contatto leggero d’anima
Astrakan
Abbaia alla luna
E nello sforzo
Fiero all’idea
Equilibrarsi
Tu labbra del blu
Petalo del suono
Conchiglia luce
Un’splosione
una gaffe terribile!
Malinconia
Nella burrasca
Un cuore-papavero
Che sopravvive
Stampa un nome
Il tempo inatteso
Vento di rosa
Occhi di pioggia
Di un arcobaleno
Neo-poeta
Tre balene azzurre?
Per minimal art
Ambientalista
Bevo l’oscuro
Con logico disprezzo…
Solo demiurgo.
E sulla bocca
Dondola poesia:
filo di luna.
L’antenna mima
Le verdi libellule…
Volo più alto.
E’ un profumo
Tra i denti notturni
La mia luna.
L’arco del cielo
Scocca una freccia blu…
Fuori tempo.
L’orologio sa
Del dolore del tempo…
La notte tace.
Mormora mare
L’amore prorompente:
Voli e voli.
Ridono stelle
Nella tua bocca blu:
notte che tace.
Colma di luna
Con pelle di farfalla
Tu mi sfiori.
Mare lavato
Che derubi gli occhi
Teneri gusci.
Molto timida
L’aria ci sfiora::
è già mattino.
Una lumaca
Che rallenta il tempo…
Con cautela
Cielo lavato
Volano due nubi:
spettri sereni.
Mima se stesso
Un piccolo passero…
Contro il cielo.
E volo solo
Sulle labbra del vento:
profumi rossi.
Occhi più fondi…
L’innocenza del mare
Soffoca il blu
Ten, ten tronc…ten,tin
Tric...tric...tricorno
Torno? Toc toc toc .
Chi mi sussurra
Di nuvole fantasma?
La pioggia lo sa
Gatto dorato
Da immenso tramonto…
Occhi chiusi.
La tua bocca
Notturna e marina
Pronuncia stelle.
Sono ferito
Da intonsi silenzi…
Cielo fragile.
Sguardo grave
Di un sole pesante…
Muoio un po’.
Palpita in me
Un coniglio bianco…
Sanguinolento.
Oltre il vetro
Un fantasma al neon:
breve oblio.
Ridono stelle?
Mi allunga la mano
La luna morta.
Ignoro molto…
Sospetto l’esistenza:
non esisto più.
Penso il mare
Le nubi respirano
Il mio cielo.
Lampada muta
La notte si lamenta
Chiusa fuori.
Solo tre rane…
Il bosco è insonne:
acqua in bocca
Il bosco è blu…
L’acqua è una rosa
Che non muore.
Superficie di anime:
riposo per in demonio
sentimentale.
C’è un motivo
Se non ti fidi di me
Bosco astuto?
L’ombra del pino
Passa sul mio corpo:
io sono il bosco.
Vedo il mare…
Gli occhi sono gocce:
attese verdi.
Nel giardino
Alberi disegnano:
inchiostro d’ombra.
Spalmo di luna
L’anima imburrata…
Spengo la notte.
Cicatrici blu…
L’artiglio ritrovato:
quarto di luna.
Digiuno sogni
Di scarlatte scoperte:
papavero blu.
Ali d’antenna:
farfalla-utopia…
cambio canale.
Vermi in fiore
Sfarfallano gialli…
Per lo stupore?
Svelenì torri
Dall’umido scorpione…
Un astro rosso.
Inverno…vento…
M’invento venti del nord?
La luna non sa.
Dormi gatto blu
Parallelo al mio…
Sonno inquieto.
Con me anima
Sangue di papavero…
Verde mi perdo.
Le ragioni blu
Di un cuore sommerso…
Giù in apnea
Il sole scalzo
In punta di piedi
Danza nel prato.
Nuda la luna
Si sdraia sui monti:
non ha parole.
E l’autunno
Mi veste di sughero:
foglia che sale.
Mascherazzurra
Esorcizzi la notte
E sembri cielo.
La grande notte
Tace da molto tempo…
Io l’ascolto
Gente riflessa…
Una vetrina fumè
Senza pietà
Taci fiore!
La notte è serena….
Ma non t’ascolta.
Affonda il blu….
Le notti in agguato
Non hanno occhi.
Affronta il blu…
Le note in agguato
Non hanno echi.
Per lo stupore
Sta il cielo sospeso…
Bocca aperta.
Ombra di luna
Venere mi osserva…
Ma non ci credo.
Dopo la notte
Labbra di papavero:
buon giorno?!
Pupille rosa…
Profumi condivisi:
più di un’alba.
Luna nascosta…
Notte di pollini?
Geco sul muro.
I frutti aspri
Risvegliano farfalle?
E i poeti?
Le mie scuse
Per il nome che non so
Fiore rosso.
Rosso su prato:
per colassi ottici
intrisi d’erba.
Ventitré gradi
D’arcobaleno lesso:
stregoneria?
Vele erette
Mele e pere vere:
vene neglette.
Oh, oroscopo!
Oh , doloroso dono!
Oro doloso.
I pini tristi
Intrisi d’infiniti
Primi istinti.
La mamma ama
L’arca: l’arcana barca
Vana amaca.
Respiro sere
Ingannando la notte:
stelle scappano.
I fili d’erba
Non hanno più lacrime
Per la rugiada.
Teatralità
Di una farfalla blu:
fiore rosso.
E si espande
Un pensiero verde
A pelo d’acqua.
Con me nel sole
Scende il sentiero
Una farfalla.
Mandorle vive
In un teschio di pane…
Occhi obliqui.
E si struccano
I fiori della sera:
lacrime verdi.
La fragilità
Nel sole del mattino
Sul papavero.
Sotto il sole
Lettera anonima
Per le foglie morte.
Lei: “Sei tu?”
“Bang!” lui scappa…buio…
grido notturno.
“che fai?!…no! no!”
“bang!” parte il treno…
Roma si sveglia.
Ritano: rane…
Tra i nuovi giunchi
Brividi d’acqua.
Colgo un cachi…
Rossa anche la sera:
mi rassereno.
Stridinten …tin, tin…
Freno a denti stretti:
deng,deng,deng, deng…tin.
Dentista in blu
Per tartaro lunare...
Graffio la notte.
Nata è la notte
In erba innocente?
Lo sa il sogno!
I pini tristi…
Indivisibili? Si!
Intimiditi.
Altalena blu
Fra i denti di luna:
notte confusa
Luna sospesa
Altalena di nebbia:
piediradici .
Segno : la luna
Si sdraia sui monti…
Non ha parole.
La notte stinge…
L’alba nella scatola
Stupisce stelle.
E per spiare
La luna festeggiata…
Profumo giallo.
Maschere verdi
Inventano le notti:
ombre fragili.
Nubi sul Pelmo…
E a picco sul cuore
Aria di fieno.
Giù dal Civetta
Un’aria affilata:
vertigini blu.
Ortiche nei capelli
Mare fra i denti
Un bacio quasi nero
Cala il sole
Sfinisci l’anima
Per la notte
Ombra imprevista la mia
Non dovrei essere qui…
Affondo le dita
L’anima è guanto
Della mano sinistra
spazi di fame
attraggono sguardi
giudicate
Tic tic tic
ticchettio del tempo ?
Solo tracce
stelle gemelle
gemellate
con mammelle
termometro
della situazione
febbre alta-marea
cuore-piombo
strapiombi
per anime fragili
Iris cerca campo
(minato)
vorrei fare un salto
farfalla -ricordo
che scalda
l'inverno
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